Secondo i dati dell’Inps, negli ultimi 7 mesi in numero di lavoratori in Italia è aumentato anche se la maggior parte sono contratti a tempo determinato oppure apprendisti o in somministrazione.
In aumento anche le cessazioni dei rapporti di lavoro.
Questi dati determinano che non c’è ancora una sicurezza e stabilità ed i dati presi in esame dall’Inps vanno da gennaio a luglio 2018.
La crescita rispetto il 2017 è del 6,5 % rispetto allo stesso periodo, però solo l’1,8 % di crescita per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato; 6% per i determinati, 11,8% gli apprendisti, 3,3 % per contratti stagionali, 13,5 % contratti in somministrazione, 6,8% quelli intermittenti.
Un dato sicuramente positivo è l’aumento del passaggio da contratti a tempo determinato a tempo indeterminato, con più di 100.000 casi che segna un + 59% rispetto lo stesso periodo del 2017.
Dall’altro canto aumentano però anche le cessazioni dei rapporti di lavoro che segna un + 10,7 % rispetto il 2017 periodo gennaio-luglio come riferimento.
L’Inps segnala anche che grazie ai benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per attivare contratti a tempo indeterminato di giovani.
Il saldo tra assunzioni e cessazioni è comunque in crescita ed ammonta a 1,037 milioni contro 1,098 milioni del 2017, ovvero la differenza tra assuznioni e interruzioni del rapporto di lavoro.