La fattura elettronica differita può essere la soluzione ideale in questi mesi estivi per evitare di incorrere in pesanti sanzioni, qualora si incappi nel reato di tardiva emissione della fattura elettronica, che deve avvenire entro 12 giorni. Vediamo in questa guida fiscale che cos’è la fattura elettronica differita e chi può usufruire di questa possibilità.
Che cos’è la fattura elettronica differita?
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La fatturazione elettronica differita ti permette di inviare la fattura elettronica a clienti entro il giorno 15 del mese successivo a quello nel quale l’operazione è stata conclusa. Si tratta di una deroga, quindi, che consente di superare i canonici 12 giorni imposti dal nuovo decreto che stabilisce il termine di invio all’Sdl ed è entrato in vigore il primo luglio 2019.
Precedentemente era stato stabilito un periodo transitorio di sei mesi durante il quale il termine dei 12 giorni poteva non essere rispettato, ma dal primo luglio non si potrà più derogare a questa scadenza. Si preannunciano, quindi, momenti molto difficili per tutti quei professionisti che hanno l’obbligo di invio della fattura all’Sdl ma che hanno anche già programmato le vacanze e si trovano a vivere questa nuova scadenza proprio durante il periodo di ferie.
Fattura elettronica differita: che cos’è?
Che cos’è la fattura elettronica differita? Si tratta di un documento fiscale emesso in un momento diverso da quello dalla consegna della merce e dall’effettuazione della prestazione. Questa tipologia di fattura costituisce un’importante semplificazione per le imprese, perché permette di riepilogare in un unico documento fiscale le vendite dei beni e servizi eseguite nel mese solare.
La fattura elettronica differita viene utilizzata per la fatturazione delle merci consegnate con documento di trasporto (DDT) nel corso del mese solare. Ciò consente di avere una sola fattura per cliente, a fronte di molte spedizioni.
Ecco quali sono i documenti idonei per attestare la conformità delle operazioni:
- Cessioni di beni in Italia/UE: è necessario che la spedizione risulti da documento di trasporto idoneo a identificare i soggetti tra i quali è stata effettuata l’operazione di cessione di beni,
- Prestazioni di servizi verso altro Stato UE (rese a soggetti passivi residenti in un altro Stato UE) non soggette all’imposta ai sensi dell’art. 7-ter del DPR n. 633/1972,
- Prestazioni di servizi in Italia: solitamente si identificano nel contratto e nei documenti d’intervento.
In quali casi si può utilizzare la fattura elettronica differita?
Ma attenzione! Non in tutti i casi, però, si può usufruire della possibilità di ricorrere alla fattura elettronica differita. Ci sono alcune circostanze particolari che si devono verificare affinché si possa usufruire di questa possibilità. Solo nel caso specifico in cui l’operazione oggetto della fattura sia realmente individuabile con una data certa attraverso documentazione di spedizione oppure un documento relativo alla cessione del bene o altro ancora, si può ricorrere alla fatturazione elettronica differita.
Una recente FAQ dell’Agenzia delle Entrate ha specificato che anche un avviso di parcella emesso da un professionista oppure una fattura proforma possono costituire documentazione valida per poter usufruire della possibilità di emissione della fattura elettronica differita in quanto contengono una data cerca dell’evento oggetto di fatturazione.
Fattura elettronica: Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Come specificato nelle FAQ pubblicate il 28 novembre dall’Agenzia delle Entrate, l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica, dal primo gennaio 2019, non ha revisionato la disciplina dettata dal DPR n. 633/72.
Di conseguenza, è sempre possibile ricorrere all’emissione differita della fattura elettronica entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione (cfr. articolo 21, comma 4, del Decreto IVA).
Ad esempio, per le operazioni di cessione di beni effettuate il 20 gennaio 2019, l’operatore IVA può emettere una fattura elettronica differita il dieci febbraio 2019 avendo cura di far concorrere l’IVA alla liquidazione del mese di gennaio
Fattura elettronica differita: quali sono i vantaggi?
Sono davvero più numerosi di quanto si immagini i vantaggi derivanti dalla possibilità di emettere la fattura elettronica differita. Infatti, questa soluzione dà più tempo al professionista per potersi mettere in regola con l’invio della fattura all’Sdl e questo consente di evitare sanzioni che dal primo luglio si sono molto inasprite.
Attualmente sono previste sanzioni che possono variare da 250 a 2mila euro se il ritardo dell’emissione della fattura elettronica non abbia inciso in alcun modo sulla liquidazione dell’IVA. Se invece questa interferenza si è verificata, le sanzioni si inaspriscono e corrispondono ad una percentuale variabile fra il 90 e il 180% del valore complessivo dell’imposta. Per trascorrere una vacanza serena, quindi, meglio verificare la possibilità di usufruire della fattura elettronica differita.
Fattura elettronica differita: contenuto
La fattura differita deve contenere i seguenti dati:
- Dati dell’emittente: denominazione o ragione sociale, l’indirizzo della sede, il numero di partita IVA
- Dati del cliente: denominazione o ragione sociale, l’indirizzo della sede, il numero di partita IVA
- Descrizione del prodotto/servizio venduto, quantità, prezzo unitario, eventuali sconti applicati, importo complessivo di ciascun prodotto/servizio
- Data e numero del documento, è obbligatoria la numerazione progressiva per anno fiscale
- Importo dell’IVA in base all’aliquota applicabile al bene oggetto di scambio o la descrizione per ogni eventuale esenzione IVA
- Base imponibile, ossia l’indicazione dell’importo prima dell’applicazione dell’aliquota IVA
- Totale fattura: sommatoria tra imponibile, contributi di legge e IVA
- La data e il numero del documento di trasporto
- Termine e modalità di pagamento
- Note.